E’ l’ultimo giorno di maggio ed il mega ponte del 2 giugno è alle porte.
Sul telefono cellulare appare un nuovo messaggio su WhatsApp Marta Covelli ha creato il gruppo “Pronti si parte !!!!” Poi una serie di interrogativi:
chi porta il materiale d’arrampicata (corde, rinvii, nuts e friend) ?
a che ora partiamo ?
come ci organizziamo per mangiare e dormire ?
quale macchina prendiamo ?
Risolti tutti i dubbi, giovedì mattina siamo pronti alla partenza in sei: Alessandra, Claudia, Marta, Lorenzo, Pierluigi e Piero.
In un primo tempo l’idea di Gigi e Claudia era di andare ad arrampicare nella zona del Vercors ma alla luce delle previsioni, tutt’altro che rassicuranti, all’ultimo momento la meta è stata spostata più a sud e precisamente in Costa Azzurra dove il meteo si annuncia più variabile.
Il pomeriggio della prima giornata è dedicato alla falesia di Peillon nell’entroterra monegasco alle spalle de La Turbie. Il comodo avvicinamento in discesa ci conduce di fronte alla parete con il più bel calcare della zona in un ambiente ricco di vegetazione mediterranea e con vista sull’omonimo paesino arroccato su uno sperone roccioso.
Dopo alcuni monotiri di indubbia bellezza ma alquanto fisici, un po’ stanchi del viaggio, decidiamo di risalire ai mezzi e di accamparci poco oltre nel piazzale a ridosso dell’area attrezzata del Col de Saint Pancrace.
La cena autogestita (o per meglio dire campergestita) si conclude con la crostata dietetica di Ale (senza zucchero ma con una marmellata buonissima) poi tutti a letto nei rispettivi alloggi.
La giornata seguente si avvia molto lentamente con una ricca e lunga colazione allietata dai biscotti preparati da Marta e dai muffins di Claudia. Il tempo non sembra promettere una giornata soleggiata e di comune accordo decidiamo di andare a visitare una nuova falesia posta nell’entroterra di Mentone e precisamente quella di Gorbio.
Lo stile di arrampicata differisce dalla falesia del giorno precedente ed anche il calcare non è così lavorato, comunque è piacevole arrampicare tutti i giorni in posti diversi e poter scoprire nuovi settori per tutti noi.
Per la notte ci spostiamo a Saint Jeannet ed a tarda sera ci raggiungono Cristina, Daniela, Andrea e Gigi con un secondo camper e, sorpresa gradita, con paste e spumante per festeggiare il compleanno del Peppo.
Sabato è prevista la scalata al Baou de Saint Jeannet, imponente bastionata rocciosa sovrastante il paese omonimo e di buon ora siamo alla ricerca di una panetteria per acquistare i croissant ed un bar aperto per il caffè alla francese. Ci dividiamo in quattro cordate e con gli zaini pesanti saliamo fino alla base della parete, alcuni di noi decidono per una via più facile, altri si cimentano con qualcosa di più impegnativo. Risultato qualcuno esce dalla via alle 13, nel pomeriggio inizia a piovere e qualcun altro arriva in cima alle otto di sera sotto la pioggia battente. Ma la soddisfazione è comunque assicurata.
A sera tardi tutti in campeggio, doccia calda, pastasciutta e cena per 10, gomito a gomito, nel camper più spazioso. L’allegria non manca e le battute si sprecano fino alle ore piccole.
L’ultima giornata accontentiamo Gigi che ama particolarmente la falesia di Peillon e torniamo volentieri nella zona già vista da alcuni di noi tre giorni prima. A questo punto però non tutti hanno ancora voglia di arrampicare e mentre il grosso della compagnia si cimenta con i tiri del settore “derrier le bloc” altri decidono di scendere fino al paese di Peillon per la visita turistica.
Il momento del rientro e dei saluti rappresenta il lato meno piacevole della vacanza ma dopo tutto ci aspettano le rimanenti uscite del corso di alpinismo di base, ancora roccia e gite sul ghiacciaio poi magari altri viaggi tra amici come questo.